Reti d’impresa: Anima per il sociale nei valori d’impresa
Pubblicata l’intervista di Sabrina Florio, Presidente Anima, nella rubrica del Salone CSR e IS di Milano dedicata alle ‘Reti d’impresa’.
Pubblicata l’intervista di Sabrina Florio, Presidente Anima, nella rubrica del Salone CSR e IS di Milano dedicata alle ‘Reti d’impresa’.
Il corso leader in Italia dedicato ai professionisti di imprese, fondazioni d’impresa, società di consulenza, pubbliche amministrazioni o enti non profit impegnati nella gestione di progetti di Corporate Social Responsibility e iniziative di sostenibilità.
L’evento sarà occasione per discutere dell’impegno dell’Italia sugli SDGs, in particolare, sul ruolo, le opportunità e le responsabilità delle aziende nel contribuire agli obiettivi dell’Agenda 2030, analizzando alcuni casi aziendali.
Favorire le erogazioni liberali al terzo settore, incentivando anche i grandi donatori, privati e aziende. E’ l’obiettivo della riforma degli incentivi fiscali alle donazioni, contenuta nel Codice del terzo settore, approvato la settimana scorso dal Consiglio dei Ministri e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Ogni salto d’epoca rimette in fibrillazione e in discussione quello che noi, figli del ‘900, denominiamo welfare state. Facendo riferimento a quella storiografia del secolo lungo, che parte da Bismarck e arriva alla caduta del muro, che ha lasciato crepe vistose nello stato provvidenza e regolatore dall’una e dall’altra parte. Si ragiona di secondo welfare e di welfare aziendale con implicazioni per imprese, relazioni industriali, parti sociali e questione sociale.
La sostenibilità è una parola d’ordine che ha permeato nel tempo tutte le attività economiche. Ha iniziato il non profit, per evidenti affinità genetiche. Poi si sono mosse le imprese, consapevoli che un diverso modo di produrre e di relazionarsi con territori e comunità può essere decisivo ai fini della competitività e dello sviluppo.
L’atto di accusa di Papa Francesco. Ma serve crescita o non si cambia.
Soft economy. Presentato il settimo rapporto: le attività creative rappresentano il 16,7% del Pil