PREMIO ANIMA X edizione
19 settembre 2011 – Terrazza Caffarelli in Campidoglio
I giovani e le difficoltà legate alle condizioni di precarietà, l’immigrazione, ma soprattutto le esperienze di realtà che dimostrano come la cultura, la musica e il teatro siano la via per crescere persone consapevoli ed il migliore antidoto all’illegalità, al degrado e all’abbandono della civile convivenza: queste le tematiche che hanno guidato la decima edizione del Premio Anima.
La giuria presieduta da Luigi Abete ha premiato i vincitori nelle categorie Cinema, Giornalismo, Letteratura, Musica e Teatro. Per celebrare la solenne ricorrenza dei 150 anni dellUnità dItalia, è stato istituito un Premio Speciale ad un’azienda storica Italiana che si è contraddistinta per la responsabilità sociale e il rispetto di valori ispirati all’etica d’impresa.
I vincitori di questa edizione:
Il ritorno a casa di una giovane famiglia calabrese tutta al femminile, dopo dieci anni in Svizzera. Il romanzo di crescita della tredicenne Marta, del suo sguardo straniero e smarrito sui riti di una comunità adulta che ha perso ogni ragione di stare insieme, ogni identità. Per la capacità di ritrarre il presente e le sue contraddittorie meschinità, attraverso il percorso di crescita della giovane protagonista.
In un altro libro choc, l’autrice esplora nuovamente il mondo segreto dei ragazzini e lo fa attraverso l’intensa narrazione di una storia vera e drammatica, quella della tredicenne Nina, attraverso le voci e le foto dei ragazzini intercettate sul web. Un’analisi documentata di un fenomeno che sta dilagando alla velocità della Rete, a ogni latitudine e in ogni ambiente sociale, in un sottosuolo di riti e pensieri quasi del tutto sconosciuti al mondo degli adulti.
Da un fatto vero di cronaca, rimasto nel silenzio e verificatosi tra il 1960 e il 1980, la più grande e silenziosa tragedia dell’emigrazione italiana che ha coinvolto quasi duemila abitanti dei comuni del Capo di Leuca che hanno lavorato nelle fabbriche di amianto in Svizzera. Un giovane autore in grado di raccontare, in un amalgama perfetto di realismo e poesia, la vicenda di un popolo tenace, la tragedia del lavoro che nutre e uccide, riscattando la memoria di un’intera generazione, dimenticata, di operai italiani vittime dell’amianto.
Un progetto nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato tema dell’emergenza dellimmigrazione, oggi un’iniziativa di respiro internazionale, unica nel suo genere. Per la determinazione, l’impegno e la dedizione con cui da nove anni, uno dei maggiori artisti del panorama musicale italiano, riesce a fare della musica uno strumento di integrazione e conoscenza reciproca fra popoli e culture, unica strada in grado di garantire un futuro di crescita e sviluppo per tutti.
Un dramma familiare e al tempo stesso sociale, un attualissimo sguardo sul presente che è anche un preciso richiamo a uno dei fenomeni che negli ultimi tempi più ci coinvolgono: la presenza degli immigrati nella nostra vita, presenza che ha cambiato la fisionomia delle nostre città e il tessuto delle nostre relazioni. Per aver saputo offrire uno sguardo neutrale, non ideologico, fuori dagli schemi del razzismo o della solidarietà di maniera.
Un omaggio a Lampedusa da parte di chi, come il regista, all’isola deve la sua stessa vita. Un’occasione per riflettere sul dovere morale di aiutare un’isola stretta tra una crisi umanitaria epocale che non può fronteggiare da sola, una guerra a due passi, la stagione turistica compromessa e una serie di problemi irrisolti che si trascinano da anni.
Un libro che dimostra, dati alla mano, che l’illegalità è prima di tutto un problema di giustizia sociale. Per la capacità di illustrare una realtà percepita eppure sconosciuta nei dettagli e di far comprendere che solo la cultura delle regole e una nuova etica fra i cittadini, nella politica e nell’economia potrà restituirci un Paese più equo.
Dall’esperienza di un insegnante all’interno di un carcere per ragazzi: il significato della scuola per chi la vive in un contesto in cui il chiuso dell’aula è dentro il chiuso di una prigione: ed è per questo che l’aula sembra, per contro, un mondo aperto, con le ali.
Un percorso di formazione orchestrale per giovani ed adolescenti del quartiere Sanità di Napoli, su modello e ispirazione della pluriennale esperienza del Sistema Abreu fondato in Venezuela dal maestro José Antonio Abreu e ripreso in Italia anche dal Maestro Abbado. Un’ Orchestra da Camera formata da 34 musicisti, senza alcuna cognizione musicale al momento della selezione, di età compresa fra i 9 e i 17 anni. La pratica musicale come un’opportunità di allontanamento dal disagio affettivo giovanile e dalla devianza sociale.
Punta Corsara rappresenta una pietra miliare nell’incontro tra teatro e società civile: un gruppo formato da ragazzi di Scampia, nella periferia napoletana, usciti da un lavoro sul campo di quattro anni, per imparare con artisti e attori a fare teatro. Convinti che la formazione culturale dei giovani e la condivisione della cultura sono la via per crescere persone consapevoli ed il migliore antidoto all’illegalità, al degrado e all’abbandono della civile convivenza.
Passato e futuro insieme, cultura e impresa, storia e territorio. A quasi trecento anni dalla sua fondazione, è questa la sintesi perfetta della filosofia Amarelli, una fabbrica che non ha mai smesso di essere un’impresa artigianale, sostenendo generazioni di collaboratori e puntando su una risorsa non sempre riconosciuta e apprezzata: le donne.
La Presidente di Anima, Sabrina Florio ha dichiarato: La ricchezza e la varietà delle candidature di questanno confermano una sensibilità crescente nel mondo artistico, letterario e dello spettacolo rispetto ai temi sociali. Ci piace pensare che questa crescita di attenzione etica di artisti e intellettuali possa essere in minima parte accreditabile anche ai nostri sforzi, al nostro impegno. Ma soprattutto intendiamo implementare sempre più il rapporto tra impresa e cultura, sollecitando imprenditori e imprese a investire nella cultura del sociale come reale pratica di responsabilità, come opportunità di crescita per limpresa stessa e la collettività.
Alla cerimonia di premiazione hanno presenziato, tra gli altri: il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, il Sindaco Gianni Alemanno, il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il Presidente del Comitato dei Garanti per le celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità Nazionale Giuliano Amato, il Presidente del Premio Anima Luigi Abete, il Presidente di Unindustria Aurelio Regina, il Presidente della Camera di Commercio di Roma Giancarlo Cremonesi, il Presidente di Anima Sabrina Florio. E’ stato invitato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Giancarlo Galan.
Ha presentato la serata la giornalista Myrta Merlino con il contributo musicale della cantante Nicky Nicolai, voce del Premio.
In occasione del decennale del Premio Anima, verrà distribuito il Libro sulla storia del 10 anni del Premio: foto e commenti che descrivono le principali tematiche etiche e sociali alla quali la Giuria ha deciso negli anni di dare voce. Il libro è curato da Albeggi Edizioni per Anima.
L’opera oggetto del Premio è una scultura realizzata dall’artista Paolo Gonzato e prodotta da Fiorucci Art Trust.
L’evento si è svolto sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica con il patrocinio di Roma Capitale, Provincia di Roma, Regione Lazio, Unindustria e Rai Segretariato Sociale, con il contributo della Camera di Commercio di Roma e la sponsorizzazione di BNL, ENEL, JOHNSON & JOHNSON MEDICAL, TERNA, VODAFONE. Sponsor tecnici: TRIUMPH GROUP e DIMI.