In italia il crowdfunding fa rima con sociale.
La conferma di una tendenza che ha caratterizzato l’intera – ancora breve – storia nostrana delle raccolte fondi online è contenuta nel rapporto ShareItaly 2016: la maggior parte dei progetti finanziati (il 23%) è, appunto, di tipo sociale.
Seguono quelli di business (22,4%) e culturali ( 22,2 %). Meno rilevante l’impatto di ricerca scientifica e medica, 10,07 % e crowdfunding civico 7,6% (la percentuale restante è catalogata come altri).
L’anno che si sta per concludere porta in dote un altro dato interessante: nel 2015 solo il 35% delle piattaforme raggiungeva più di mille donatori. Adesso è l’82%: partecipazione e curiosità aumentano. Esempio dello scenario fotografato da ShareItaly è WithoutYouWeDo, piattaforma lanciata da Tim nell’aprile del 2015 con la collaborazione di Starteed, fra le prime startup italiane attive nel settore.