Si parla sempre più spesso di Shared Value o Valore Condiviso come di nuova frontiera della sostenibilità e come passo avanti rispetto alla CSR. Il Valore Condiviso può essere definito come l’insieme di politiche e pratiche operative che accrescono la competitività di un’organizzazione e allo stesso tempo migliorano le condizioni economiche e sociali all’interno delle comunità in cui opera. Presentata per la prima volta nel 2010 da Michael Porter e Mark Kramer, studiosi di management aziendale, questa teoria si sta diffondendo anche nel nostro Paese dove alcune aziende stanno modificando la propria attività in modo da generare contemporaneamente valore per l’impresa e per i suoi stakeholder.
La CSR come filantropia o capacità dell’impresa di realizzare buone azioni a favore di uno stakeholder è superata. Così come l’idea che adottare politiche di sostenibilità è utile solo per prevenire possibili rischi. Oggi tante organizzazioni hanno compreso che la responsabilità sociale non è un’attività tattica o residuale: non può essere considerata uno strumento per risolvere problemi contingenti ma deve essere una scelta strategica capace di incidere sui piani dell’organizzazione nel breve, medio e lungo periodo.
Per leggere tutto l’articolo, clicca qui