Presentazione del Rapporto 2017 della Fondazione Bruno Visentini sul Divario generazionale.
Si può parlare, per i millennials, i nati alla fine del secolo scorso, di “generazione perduta”, appellativo che fu in precedenza attribuito ai loro genitori? La risposta è no, ma il rischio di una deriva è molto elevato e gli oneri per uscire dall’impasse gravano, attualmente, sui diretti interessati.
Questi “crescono” in una società costruita e gestita a misura delle generazioni mature, che preclude ai giovani anche la visione, la speranza e l’aspettativa stessa di un benessere futuro: una società “dominata” dai baby boomers che hanno goduto di una confortevole gioventù e che oggi approdano a una confortevole vecchiaia da silver boomers.
La questione del “divario generazionale”, così come le possibili soluzioni a essa connesse, chiamano in causa innanzitutto i principi di solidarietà (art. 2) e di uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione (art. 3): non è possibile, infatti, essere «eguali di fronte alla legge» ovvero esercitare i medesimi diritti, sia civili che sociali, se prima non vengono rimosse le condizioni di diseguaglianza che impediscono a tutti di fruirne effettivamente.
Le prospettive delineate da uno specifico “Indicatore di Divario Generazionale” impongono una riflessione strutturata sulle misure di contrasto, nel quadro di un vero e proprio “patto tra generazioni”.
Questi sono i temi approfonditi dal Rapporto 2017 realizzato dalla Fondazione Bruno Visentini.
Per informazioni e adesioni: 06 85225059; info@fondazionebv.eu