Un G7 dedicato alla cultura, che anticipa quello economico di Taormina a fine maggio. È la prima volta che accade. È stato voluto dal Governo italiano. Giovedì e venerdì il ministro Dario Franceschini riunirà a Firenze gli altri sei ministri della cultura dei Paesi del G7, con il commissario Ue alla cultura e il segretario generale dell’Unesco. Si confronteranno sul tema «Cultura come strumento di dialogo tra popoli» ,con l’obiettivo di arrivare a un documento condiviso.I tempi lo richiedono: la cultura è un antidoto contro la voglia di muri e per rimarginare le fratture create dal terrorismo, che non a caso ha messo nel mirino anche il patrimonio. C’è dunque bisogno di una risposta internazionale. L’Italia ha già creato una task force: i Caschi blu della cultura. E può contare su un nucleo dei Carabinieri ad hoc che nel 2016 ha recuperato 100mila beni, per oltre 50 milioni di euro, sottraendoli al mercato illegale con cui si finanzia anche il terrorismo.
«Dopo quello della droga e delle armi – spiega il generale Fabrizio Parrulli, a capo del nucleo dei Carabinieri di tutela del patrimonio culturale – il traffico delle opere d’arte rubate e contraffatte è uno dei più rilevanti». Solo i recuperi effettuati l’anno scorso all’estero dal nucleo hanno un valore di circa 40 milioni. Due fronti – quello del contrasto al furto di opere d’arte e l’altro, più generale, di tutela del patrimonio storico-artistico – che verranno dibattuti nel G7 . Anche riguardo ai furti, infatti, la sinergia internazionale diventa sempre più stringente, perché si riducono i luoghi fisici di smercio dei reperti rubati.
«I maggiori flussi – aggiunge Parrulli, che al G7 svolgerà una relazione – viaggiano sulle piattaforme digitali». Il traffico di opere d’arte è diventato più sofisticato: «Anche se gli autori dei furti sono spesso persone senza un’organizzazione criminale alle spalle – afferma il comandante del nucleo di tutela – ora c’è meno “leggerezza” nella gestione delle vendite. Anche perché rispetto al passato i musei prestano maggiore attenzione ai reperti che si mettono in casa. Gli acquirenti, dunque, sono soprattutto privati».