Dal congedo parentale a salari più equi, il pacchetto di Bruxelles pro – lavoratori.
Arriva il “pilastro sociale” dell’Unione Europea, un progetto lanciato già nel settembre 2015, dal presidente della Commissione Jean Claude Juncker. Oggi infatti la stessa Commissione presenta un pacchetto proprio su questo aspetto, sulla base di una consultazione pubblica durata un anno e mezzo e in vista del Summit sociale che si terrà in Svezia il prossimo 17 novembre. “Abbiamo già ricevuto 16 500 risposte online e circa 200 documenti sulle varie posizioni”, ha detto giorni da il commissario per l’occupazione e gli Affari sociali Marianne Thyssen. Si tratta di un pacchetto di 17 documenti che conterranno una raccomandazione con i principi generali già identificati a gennaio dalla Commissione come pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, eque condizioni di lavoro, adeguata e sostenibile protezione sociale, prevenzione nel dumping sociale); e quattro provvedimenti che puntano a migliorare direttive già esistenti, ad esempio quella per il congedo parentale, e più in generale sull’equilibrio tra lavoro e vita privata. “L’Europa – ha dichiarato Juncker lo scorso settembre, nel discorso sullo Stato dell’Unione – non è sociale abbastanza”.
La Commissione, in realtà, sa di muoversi in un campo minato. Così, ad esempio, due anni fa dovette rinunciare alla sua proposta di modifica della direttiva attualmente in vigore (del 1992) sulla maternità. Dopo anni di discussioni e veti incrociati tra i vari Stati membri. e una rovente polemica sull’inclusione di un riferimento all’Europa sociale nella dichiarazione di Roma dello scorso 25 marzo (per ragioni diversi si erano opposti Pesi scandinavi e paesi dell’Est) dà l’idea delle difficoltà.