L’arte contemporanea nel cuore dell’antico. La mostra “Il CODICE VULCI” porta per la SECONDA volta le sculture in ceramica di 10 artisti contemporanei all’interno di due luoghi affascinanti: la Domus del Criptoportico, spazio sotterraneo di una dimora aristocratica romana risalente alla fine del II sec. a. C. all’interno del parco archeologico di Vulci, e l’ex-convento di San Francesco che ospita, a Canino, il Museo della Ricerca archeologica di Vulci.
Questi spazi di antichità e memoria etrusca, romana e cristiana sono lo sfondo ideale per un dialogo tra il tempo, la storia e la scultura ceramica stessa, un luogo di confronto tra la simbologia del passato e il linguaggio dell’arte di oggi. Quadrato, triangolo, ovale, cerchio e croce sono i simboli, presenti nella civiltà etrusca e in quella cristiana, che gli artisti hanno scelto per rileggere e reinterpretare valori, speranze, slanci vitali e aspirazioni alla trascendenza degli uomini dell’antichità e di tutti i tempi. Un filo sottile e tenace collega il codice di simboli e segni rinvenuti nelle tombe etrusche con quelli contenuti nelle immagini della contemporaneità e su questo ideale legame si innesta la creatività artistica che sceglie di plasmare l’argilla, materia di sempre, rinnovandone l’emozione con un gesto presente.
L’evento è presentato dalla Fondazione Vulci con i Comuni di Canino e Montalto di Castro e con la collaborazione della Delegazione FAI Viterbo e della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale
Dieci gli ARTISTI che aderiscono al progetto “IL CODICE VULCI”. Ognuno di loro è presente con un riferimento diverso sia nel Criptoportico che nel ex-convento.