Investire in sostenibilità non è solo un fatto culturale, ma ha un ritorno sul piano economico: è un driver di sviluppo globale, è un business e attrae finanziamenti e il nostro Paese in questo settore può e deve essere protagonista.
Questo il principale messaggio del rapporto biennale del Centro Studi Confindustria “Le sostenibili carte dell’Italia” presentato a Verona, nella due giorni di appuntamenti dedicati alle Assise Generali.
Il territorio e le imprese sono proprio due dei tre assi che l’Italia può giocare per vincere la sfida della sostenibilità. Il terzo è il patrimonio culturale, inteso come paesaggio e deposito di saperi e competenze. La fotografia di oggi è che per gli italiani la sostenibilità è soprattutto ambientale (61%), per il 25% è economica e per il 10% sociale, ma la sostenibilità – si legge nel rapporto – è un concetto a 360 gradi che coinvolge tutta la società italiana ed occorre una strategia complessiva per il Paese.
Nello studio sono identificate le “mosse vincenti” in capo alla politica, alle associazioni, alle imprese. La politica deve puntare sui 17 obiettivi dell’Agenda Ue 2030. Le associazioni devono sensibilizzare gli associati, fornire servizi, stimolare le comunità. Le imprese, riconoscere nel beneficio per gli stakeholder un proprio interesse di lungo periodo, rinnovare i modelli di business, stringere alleanze con altre aziende per condividere i costi di attività socialmente responsabili.
Il volume sarà presto acquistabile in formato ebook.