Nei giorni scorsi l’Asvis e Giovannini hanno presentato il rapporto 2018 sull’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Partiamo da qui.
A che punto siamo in particolare per quanto riguarda l’obiettivo numero 12:consumo e produzioni responsabili?
Mi faccia fare una premessa: l’Agenda 2030 non parla unicamente di questioni ecologiche o ambientali. È una precisazione importante da fare perché riconosce chela sostenibilità e la non sostenibilità dipendono da quattro pilastri: quello economico, quello ambientale, quello sociale e quello istituzionale.
È sufficiente che uno di questi quattro pilastri ceda che l’intero processo di sviluppo viene giù. Come Italia siamo ancora in ritardo su temi come quello delle diseguaglianze di genere o dell’istruzione, mentre sul fronte dell’economia circolare siamo messi molto meglio, nonostante il fatto che alcune aree del Paese abbiano tassi di raccolta differenziata ancora molto bassi. Ma parlare di economia circolare non significa parlare solo del riuso degli scarti.
La chiave di volta sta nel disegno industriale, nella capacità di progettare beni in grado di trasformarsi in materia seconda. E qui scontiamo tre ritardi.