L’economia circolare italiana vale poco meno di 88 miliardi di euro di fatturato, con 22miliardi di valore aggiunto (l’1,5% di quello nazionale) e 575mila lavoratori impiegati.
È quanto emerge dalla ricerca «L’economia circolare in Italia – La filiera del riciclo asse portante di un’economia senza rifiuti», presentata ieri al Senato. Uno studio condotto da Ambiente Italia con la collaborazione del gruppo Riciclo e Recupero del Kyoto Club, e commissionato da Conai (Consorzio nazionale imballaggi). Si tratta del primo rapporto in materia di circolarità ad aver allargato il proprio perimetro di analisi anche oltre le attività direttamente connesse al sistema di riciclo, comprendendo, adesempio, il settore della manutenzione e della riparazione di beni (che contribuisce ad allungare la vita di un prodotto), il riutilizzo delle acque o la vendita di seconda mano.