MILANO – Rischia di esser la descrizione di un mondo che ormai non esiste più, da quando il Covid ha fatto da spartiacque per una età prima e dopo la pandemia. Ma il dato resta incoraggiante, di fondo, e anzi l’auspicio è che le risorse che si dispiegheranno per il rilancio post-virus possano esser convogliate anche sui binari della responsabilità sociale d’impresa e dell’attenzione allo sviluppo sostenibile.
Voci che nel 2019 hanno visto stampare un record con la cifra di quasi un miliardo e ottocento milioni di euro (1,771 miliardi) investiti in azioni di CSR (Corporate Social Responsibility) e Sostenibilità dalle aziende italiane che hanno scommesso sul loro ruolo di produttori di valore sociale: il 25% in più rispetto al 2017 (1,412 miliardi). Ad investire nel corso dello scorso anno il 92% delle aziende con più di 80 dipendenti dislocate sul territorio italiano (era l’85% nel 2017).
Sono i dati emersi dal IX Rapporto sull’impegno sociale delle aziende in Italia, la statistica promossa dall’Osservatorio Socialis, realizzata dall’Istituto Ixè e presentata in diretta web dalla sede di Università Mercatorum a Roma, con la partecipazione di CDP – Cassa Depositi e Prestiti, Fondazione Amplifon, Fondazione Prioritalia, MSD Italia, e con il patrocinio istituzionale di Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dell’Ambiente, Commissione europea – Rappresentanza in Italia e Unioncamere, e di 21 atenei italiani.
L’Osservatorio è diventato maggiorenne e insieme a lui è cresciuta l’attenzione delle aziende al tema: il valore assoluto degli investimenti in CSR delle aziende in Italia (campione 400 imprese) è più che quadruplo rispetto a quello di diciotto anni fa quando venne realizzata la prima rilevazione dell’Osservatorio Socialis; rispetto alla rilevazione 2017, documenta una ulteriore crescita della spesa per iniziative di responsabilità sociale e sostenibilità, ma inevitabilmente registra anche un freno nelle previsioni per l’anno 2020 a causa della crisi conseguente all’emergenza COVID-19.