Un sostegno di responsabilità sociale d’impresa per l’autonomia abitativa e il reinserimento sociale delle donne vittime di violenza con i loro figli e le loro figlie.
Continua l’attenzione di Poste Italiane per le donne vittime di violenza e per i valori di inclusione sociale con il progetto “Autonomia abitativa donne vittime di violenza”. In continuità con l’iniziativa del 2019-2020 “Inclusione Lavorativa delle Donne vittime di violenza”, Poste rilancia l’impegno per i prossimi anni su questi temi finanziando interamente il progetto sperimentale e attestando un primato tra le Aziende nel panorama italiano della sostenibilità sociale.
Un’attenzione costante alla lotta contro la violenza
A fronte dell’emergenza Covid e delle difficili conseguenze che la pandemia ha avuto sulle donne vittime di violenza, e data la disponibilità di alloggi residenziali e relative pertinenze di proprietà, per Poste Italiane diviene naturale proseguire l’impegno nell’incentivare l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza. In questa particolare fase il contributo di Poste parte dall’individuazione su tutto il territorio nazionale, in modo da garantire una copertura diffusa (prediligendo grandi capoluoghi di provincia), di 10 alloggi appartenenti al patrimonio immobiliare di Poste Italiane da riservare a partire da novembre all’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza, delle loro figlie e figli minori, che si trovino in condizione di particolare disagio economico. Nove regioni coinvolte nelle province di Vercelli, Brescia, Padova, Bologna, Macerata, Roma, Bari, Napoli, Salerno, Messina. Il progetto avrà durata di 5 anni a partire dai contratti di comodato d’uso degli immobili.