Boom di prenotazioni a Bollate dove Silvia Polleri ha inventanto “InGalera”, un ristorane dentro al carcere.
Racconta Polleri: «Ogni giorno cento persone entrano in carcere per venire a mangiare, ed è la prima volta che invitiamo il mondo a venire dentro. Di solito il carcere chiede qualcosa alla società. Noi, alla società, vogliamo dare qualcosa. E poi quest’idea di mostrare che i detenuti non hanno tre teste e che sono in grado di produrre il meglio è educativa per tutti. Per loro, che imparano la disciplina e la cultura del buono e del bello, e per noi».
Trent’anni dopo la Gozzini, la prima ad aprire in qualche modo le porte del carcere e a trasformare in legge la filosofia della Costituzione, cioè che la detenzione deve mirare al recupero, InGalera gioca una scommessa esaltante. Perché chi è in carcere, prima o poi esce. E quello che conterà, a quel punto, non è perché c’era entrato, ma com’è diventato.