L’economista del Papa e i momenti «duri, ma rivoluzionari» che stiamo attraversando. «Le donne hanno chiaro il senso dell’ “I care” perché ne fanno esperienza nella vita privata: dobbiamo portare l’approccio verso un’altra dimensione». Le Lodi celebrate camminando e i pregiudizi da combattere.
Questa intervista fa parte di una serie di interventi per mettere a fuoco una nuova idea di progresso possibile e sostenibile, dopo che quella tradizionale di «continua evoluzione dal bene al meglio» è entrata in crisi, abbattuta sotto i colpi dell’emergenza ambientale globale
Dice che questa esperienza della pandemia è stata «un momento duro, ma fecondo». Anzi «rivoluzionario»: perché «questa fase storica ci ha insegnato l’importanza del prendersi cura gli uni degli altri». Ad Alessandra Smerilli, economista, consigliera del Papa e suora dell’ordine di Maria Ausiliatrice, la parola “cura” piace davvero tanto e la ripete di continuo. E cita la filosofa canadese Jennifer Nedelsky, che l’ha ispirata su questi temi: «Quando incontri una persona le chiedi di “cosa” si occupa. Invece proviamo a chiedere di “chi” si occupa». Poi, pensa che per il futuro sia necessario valorizzare le competenze e i talenti femminili, «perché le donne hanno chiaro il senso dell’I care , ne fanno esperienza nella vita privata e devono trasferire questo approccio nella dimensione pubblica».