Livello di inclusione sociale, tutela della salute, diffusione del benessere. Secondo il Nobel per l’economia sono i parametri per valutare la condizione di un Paese. Come spiegherà il 12 a Modena
Quando vinci il Premio Nobel per l’economia per i tuoi studi sulla povertà, sull’assistenza, sulle diseguaglianze sociali e geopolitiche, e sulle conseguenze che tutto questo ha sullo sviluppo dei Paesi, com’è accaduto nel 2015 ad Angus Deaton, scozzese ma docente a Princeton, allora devi essere qualcosa di più di un economista: un sociologo, uno psicologo, un fine antropologo. “A me più che le cifre del Pil, che pure hanno il loro rilievo”, spiega, “interessano altri parametri per valutare la condizione di un Paese:il livello di inclusione sociale, la diffusione di benessere fra la gente, soprattutto il livello medio di tutela della salute della popolazione.
Chiamiamola, se volete, felicità “. Deaton ci parla dal suo ufficio del New Jersey, ma sta per partire per l’Italia, dove nella serata del 12 giugno terrà una lectio magistralis a Modena in occasione del 150° compleanno della Bper. Una banca che ha fin dalla ragione sociale la dicitura “popolare” non poteva fare scelta migliore per rimarcare il suo ruolo nella diffusione dello sviluppo e della salute sul territorio ben al di là delle cifre contabili.