Storie di donne che hanno scelto di cambiare la propria vita e fondato startup, anche durante la pandemia. I numeri di un fenomeno ancora troppo limitato. E i settori in crescita
«È vero che gli ingegneri, spesso, possono essere un po’ rigidi e schematici, ma se al fatto di essere ingegneri aggiungi la creatività e la determinazione che hanno le donne… beh, non ti ferma più nessuno». Nemmeno una pandemia.
Chiara Rota ha 36 anni, una laurea in ingegneria gestionale, una bimba di quattro anni e un’azienda (My Cooking Box) che hanno mosso insieme i primi passi, nel 2016. È una delle oltre 1,3 milioni di imprenditrici del nostro Paese che, lentamente, con fatica, stanno cercando di sfondare il soffitto di cristallo.
L’idea parte da lontano: da quando Chiara, durante un’esperienza professionale negli Stati Uniti, si rende conto di quanto le ricette e gli ingredienti italiani siano apprezzati all’estero, ma non sempre accessibili.