Allarme cyberspionaggio. È questa la nuova emergenza che imprese e amministrazioni pubbliche e private si trovano a dovere fronteggiare e gestire insieme a truffe, manipolazione dell’opinione pubblica perché le elezioni europee sono ormai prossime, per finire con il blocco e il “sequestro” di impianti e linee produttive smart e quant’altro rientra nell’internet delle cose. Queste le nuove minacce per il prossimo triennio secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio «Information security & privacy» della School of management del Politecnico di Milano che verrà presentato il prossimo 5 febbraio durante il convegno «Winter is coming: adapt to react!» e Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare.
Un primo elemento è l’aumento esponenziale dei cyberattacchi a cui le aziende italiane faticano a rispondere considerando la rapida evoluzione delle offensive online. Cresce il valore del mercato italiano delle soluzioni di information security e privacy che lo scorso anno ha raggiunto i 1,2 miliardi (+9% sul 2017). In realtà i big spender sono soprattutto le grandi aziende responsabili dei?tre quarti degli investimenti mentre lo scorso anno il volano degli investimenti è stato l’adeguamento al Gdpr.
«L’aumento dell’attività di spionaggio rende evidente come sia sempre più frequente il rischio di imbattersi in cyber criminali che mirano a impossessarsi di elementi di proprietà intellettuale e industriale, fattori di vantaggio competitivo – spiega Gabriele Faggioli, responsabile scientifico dell’Osservatorio -. Le informazioni rubate si possono rivendere sui mercati, usare in quelli azionari, per avere ritorni economici». Quasi sempre gli hacker trovano poi un insospettabile alleato nel comportamento dei dipendenti e nei sistemi ict obsoleti o non aggioranti.