«La grande verità spesso dimenticata è che la virtù è assai più contagiosa del vizio. A una sola condizione», dice Stefano Zamagni citando Aristotele: «E cioè che sia fatta conoscere». Ecco, in fondo il senso e il perché di «Buone Notizie» stanno tutti in questo concetto molto semplice.
È il nuovo settimanale del Corriere della Sera, sarà in edicola gratuitamente con il quotidiano ogni martedì a partire dal 19 settembre. «Buone Notizie – L’impresa del bene»: questo il titolo completo. Per essere chiari: non una raccolta di belle storie edificanti, ma il racconto di quel pezzo di mondo — fatto di migliaia tra imprese e coop sociali, sette milioni di volontari per citare solo quelli censiti , fondazioni, associazioni, gruppi, centri di ricerca, scuole, iniziative — che va sotto il nome di Terzo settore.
E che come appunto sottolinea il professor Zamagni, solo uno dei 17 membri del Comitato scientifico di cui Buone Notizie si vale, oggi chiede soprattutto una cosa: «Non incentivi ma premi. Dove l’unico premio che veramente conta è essere riconosciuto». In altre parole: raccontato. Ma non solo.