Ci si domanda di questi tempi chi paga la transizione ecologica e se i costi sociali non siano troppo elevati. Bisognerebbe forse porre la questione in modo diverso. La transizione ecologica ha sicuramente dei costi che vanno però confrontati con quelli del ritardo nella transizione. Per capire che, quasi sempre, i secondi sono più alti dei primi.
Facciamo qualche esempio. I costi dell’inquinamento dell’aria producono in Italia secondo l’Organizzazione mondiale della sanità più di 200 morti al giorno per gli effetti delle polveri sottili su malattie polmonari e cardiovascolari. Come messo in evidenza da un lavoro di ricerca curato da chi scrive in collaborazione con diverse università occidentali, e da molti altri pubblicati negli ultimi anni, l’esposizione di lungo periodo alle polveri sottili ha aggravato le conseguenze del Covid soprattutto nella pianura padana. I rimedi ci sarebbero perché circa la metà delle polveri deriva dal riscaldamento domestico. Sostituire le caldaie a gas con le pompe di calore risolverebbe gran parte del problema riducendo tra l’altro significativamente le emissioni di CO2 che contribuiscono al riscaldamento globale. Quanto ci costa in questo ambito il ritardo della transizione ecologica? L’Unione Europea punta allo stop delle caldaie a gas entro il 2029.