“Corporate Cultural Responsibility. La nuova sfida dell’impegno culturale d’impresa” Intervista a Simonetta Giordani, Presidente Comitato “Arte&Impresa: corporate cultural responsibility” dell’Associazione Civita e Consigliere di Anima

Il dibattito sul ruolo dei privati nella salvaguardia, valorizzazione e gestione dei beni culturali e, più in generale, sul valore aggiunto che il mondo imprenditoriale può dare alla crescita culturale di un territorio è giunto oggi ad almeno una conclusione unanimemente condivisa. Infatti, se resta aperto il confronto circa ruoli e compiti di ciascuno, privato e pubblico, nella gestione dei beni culturali, pare invece assodato che il privato sia chiamato comunque a dare un contributo.

“A cena dietro le sbarre. ‘ Vi spiego il successo del mio ristorante’ ” di Cinzia Sasso – La Repubblica – 3 Gennaio 2017

Boom di prenotazioni a Bollate dove Silvia Polleri ha inventanto “InGalera”, un ristorane dentro al carcere.
Trent’anni dopo la Gozzini, la prima ad aprire in qualche modo le porte del carcere e a trasformare in legge la filosofia della Costituzione, cioè che la detenzione deve mirare al recupero, InGalera gioca una scommessa esaltante

“Garanzia giovani cerca il cambio passo, 695 milioni nel 2017 ” di Claudio Tucci – Il Sole 24 Ore- 20 Dicembre 2016

Quasi un milione di under29, 997mila per la precisione che si sono al programma “Garanzia Giovani”; di questi, oltre 431mila hanno ricevuto formazione o un aiuto a trovare un impiego; e in 57mila hanno firmato un contratto di lavoro, incentivato da un robusto sgravio contributivo. L’Europa apprezza “Youth Guarantee” e il ministero del Lavoro è pronto a rifinanziarla per il 2017, sempre con risorse UE.

“Così i disabili aiutano le aziende” di Enzo Riboni – Corriere della Sera- 20 Dicembre 2016

Sono tre milioni le persone con disabilità che vivono in Italia. Tra i tanti problemi che devono affrontare, almeno coloro che conservano capacità lavorative, uno svetta sugli altri: l’enorme difficoltà per trovare un impiego, visto che solo il 3, 5% è approda. Quando poi la persona disabile ha una spiccata professionalità, tra le aziende si accende una vera e propria guerra dei talenti.