“Tanti soldi per il sociale e un paradosso da gestire” di Paolo Venturi e Flaviano Zandonai – Avvenire – 10 maggio 2018

Dopo la stagione della qualità e dell’innovazione, quasi come il traguardo di un percorso, per il Terzo settore sembra sia arrivato il momento dell’impatto. Da un paio di anni il tema è al centro di un intenso dibattito e confronto che coinvolge non solo gli addetti ai lavori del non profit e dell’impresa sociale ma anche altri interlocutori, ad iniziare dai finanziatori di queste organizzazioni: pubblica amministrazione, cittadini, enti filantropici, banche e fondi d’investimento.

“Il vero impatto delle buone azioni” di Elio Silva – Il Sole 24 ore – 7 maggio 2018

Uno dei terreni sui quali sta diventando sempre più evidente e marcata la contaminazione tra profit e non profit è l’attenzione per l’impatto sociale delle attività e, come conseguenza, la cura dei processi di misurazione. Ovviamente, come ogni accostamento tra sfera del profitto e area della gratuità, anche questo parallelismo sconta una inevitabile forzatura, perché va da sé che i principi ispiratori, le finalità, gli strumenti ei metodi sono ampiamente diversi.

“Uno sviluppo sostenibile contro squilibri insostenibili” di Luca Liverani – Avvenire – 4 maggio 2018

Un altro mondo è possibile», si diceva spesso qualche anno fa. Utopia, rispondevano gli smaliziati e i bene informati. «No, è il modello attuale di sviluppo l’unica l’utopia stupida, perché inquina, sforna giovani \neet\, aumenta la diseguaglianza sociale con 120 milioni di persone in Europa a rischio povertà». Enrico Giovannini, ex ministro del lavoro, non ha dubbi