“La finanza, le donne, il merito: l’idea di Londra per fare rete” di Maria Silvia Sacchi – 1 febbraio 2018 – Corriere della Sera

Un settore dove esiste «una misoginia immensa». Dove «le donne vengono più spesso messe in discussione, ignorate e interrotte» e chi ha successo si guadagna le promozioni «con molta maggior fatica rispetto agli uomini». Così si raccontavano le professioniste al Financial Times in occasione della quarta indagine annuale pubblicata dal giornale inglese su donne e asset management.

Presentata Indagine Cerved “le donne ai vertici delle società italiane”

I dati che Cerved ha elaborato nella ricerca “Le donne ai vertici delle società italiane”- presentata il 24 gennaio a Roma dalla Fondazione Bellisario –  indicano che la legge Golfo-Mosca del 2011 ha avuto successo nel favorire un maggiore accesso delle donne al vertice di quelle imprese che risultavano quasi off limits prima dell’introduzione delle norme. La rappresentanza femminile è cresciuta di 558 unità tra le società quotate in borsa e di 660 unità tra le controllate pubbliche. Per la prima volta, nel 2017, le donne che siedono nei board delle società quotate è maggiore di un terzo rispetto al totale dei membri dei consigli d’amministrazione di queste aziende.

Presentato il 1° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale

Welfare aziendale: un valore potenziale di 21 miliardi di euro se esteso a tutti i lavoratori del settore privato. Solo il 17,9% degli occupati sa esattamente cos’è. Per il 58,7% meglio le prestazioni di welfare degli aumenti retributivi. Favorevoli soprattutto i dirigenti, i laureati e gli occupati con redditi elevati, meno consenso tra operai e lavoratori con stipendi bassi, alle prese con una «fame» arretrata di reddito (+178% di famiglie operaie in povertà assoluta tra il 2008 e il 2016). I servizi più richiesti? Polizze sanitarie e previdenza integrativa. Questi i principali risultati del Rapporto presentato lo scorso 24 gennaio.

“La leva dei privati per promuovere la cooperazione” di Nicoletta Picchio – Il Sole 24 ore – 25 gennaio 2018

Aumentare le risorse per la cooperazione alla sviluppo nel nostro paese, ma anche in Europa. Mettendo insieme tutti i soggetti: istituzioni pubbliche e private, mondo imprenditoriale, università, associazioni. Per l’Italia l’obiettivo è di portare gli investimenti nella cooperazione dallo 0,28 attuale allo 0,5% rispetto al Pil. Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, alla Conferenza nazionale della cooperazione alla sviluppo.

“Chi pagala sostenibilità?” di Fausta Chiesa – Buone Notizie – Supplemento de Il Corriere della Sera – 23 gennaio 2018

Andare oltre i bilanci sociali e le azioni di corporate social responsibility. Alcune aziende misurano anche in altri modi l’impegno su collettività e ambiente e i compensi dei loro top manager variano sulla base di questi obiettivi raggiunti. L’inchiesta di Buone Notizie fra le 40 maggiori società quotate  in Borsa.