“Imprese, l’Italia si affida alle donne per uscire dalla crisi economica” – Redattore Sociale – 13 luglio 2017

Rapporto Censis-Confcooperative. Su un totale di 6 milioni e 74 mila imprese registrate, il 21,8% (1,32 milioni) è guidato da donne. Fra il 2014 e il 2016 l’incremento è stato dell’1,5%, il triplo rispetto alla crescita del sistema imprenditoriale. Le donne imprenditrici in Italia sono 51 mila contro i 184 mila imprenditori uomini. Libere professioni: crescita costante.

“Più donne al lavoro In dieci anni casalinghe calate di mezzo milione” di Alessandra Arachi – Corriere della Sera – 11 luglio 2017

Sono 7,3 milioni. Il 9%vive in povertà assoluta. E’ una fotografia che ci riporta indietro ai tempi dei nostri nonni, dei film di Pietro Germi, di una rotonda sul mare. Sembra un dagherrotipo quello che l’Istat ha scattato alle casalinghe italiane, ancora oggi veri e propri angeli del focolare domestico che hanno attraversato indenni decenni e decenni della nostra storia .

“Un’alleanza per la crescita sostenibile” Seminario di Fondazione Symbola sugli scenari di produzione e ambiente di Michele Romano – Il sole 24 ore – 9 luglio 2017

Far convergere elementi apparentemente inconciliabili per creare una strada percorribile: è il senso della tre giorno di Symbola, che ieri ha chiuso i lavori del seminario estivo disegnando per l’Italia del futuro una possibile identità, che il fondatore e direttore di Aaster, Aldo Bonomi, ha definito “sincretica e ibrida”.

“I conti Inps: Con meno donne al lavoro i conti non tornano” di Rita Querzè – Corriere della Sera – 5 luglio 2017

Più italiane al lavoro uguale più contributi versati nelle casse dell’Inps. Non solo: più le donne guadagnano e più fanno figli. Di conseguenza l’età media della popolazione si abbassa. E aumentano i lavoratori che versano contributi. Ecco perché i conti della Previdenza saranno sostenibili nel lungo periodo solo con più donne occupate. Questo fa presente l’Inps nel rapporto annuale presentato ieri a Roma. Valutazione rafforzata dal presidente dell’istituto, Tito Boeri, con la sua relazione.