Un piano ambizioso che verrà svelato oggi dal ministro Roberto Cingolani. A supporto della transizione ecologica con ricadute internazionali e supporti di filiera per la riconversione energetica. Perché il multilateralismo è la cifra dell’azione di governo anche (e soprattutto) per contrastare l’emergenza climatica. «Dobbiamo rafforzare i nostri sforzi nel campo dei finanziamenti per il clima. L’Italia ha triplicato il suo contributo, arrivando a 7 miliardi nei prossimi cinque anni, per aiutare i Paesi vulnerabili», ha anticipato il premier Mario Draghi.
Ieri in conferenza stampa a Glasgow nell’ambito di Cop26 delle Nazioni Unite, Cingolani ritiene ineludibile un prossimo passaggio-chiave. Cioè quello di individuare meglio il perimetro di quelli che sono (o non sono) investimenti verdi: «Aspettiamo la tassonomia Ue», ha segnalato riferendosi all’entrata in vigore prevista per il 31 dicembre.