Libri, giornali e scatole per spaghetti hanno in comune l’essere fatti di carta, materiale sempre più spesso proveniente da riciclo. Un segno di civiltà, di rispetto verso la natura e quella materia prima alla base di un settore economico importante.
Solo in Italia, l’industria cartaria fattura 7 miliardi di euro e dà lavoro a 200.000 addetti.
«È un settore in espansione e continua a produrre occupazione», dice Piero Attoma presidente del Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi a base cellulosica).
«Tra pochi mesi entreranno in funzione due cartiere, a Mantova e Avezzano. La prima avrà una capacità produttiva di 500mila tonnellate all’anno di carta riciclata, la seconda di 200 mila».
Per far conoscere meglio questo prezioso materiale, il Consorzio ha varato la prima edizione del «Mese del riciclo di carta e cartone» e la 17°edizione di «Riciclo Aperto» in cui l’intero ciclo è visibile in cento impianti aperti in tutta Italia. «Un’iniziativa per mostrare agli studenti cosa avviene dopo che in ogni famiglia si è compiuto il semplice gesto di separare carta e cartone» dice Attoma.
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