Roma, 28 maggio 2020 – Più sostenibili, più flessibili e più competitive: le imprese utilizzino la fase di rilancio del Paese per cambiare modello di business a favore dello sviluppo sostenibile. E il governo pensi alla possibilità di convertire i 19 miliardi che ogni anno destina a sussidi dannosi all’ambiente per ridurre il cuneo fiscale, aiutare le imprese a diventare più green e investire sui giovani e le donne. Inoltre, utilizzando le nuove opportunità del “Next generation EU”, il fondo europeo per la ripresa, è possibile realizzare da subito un piano di investimenti dedicati alle città e ai territori per rendere il nostro Paese più sicuro e resiliente, migliorando la qualità della vita delle persone. Sono queste alcune delle proposte emerse oggi durante il secondo evento ASviS Live “Verso una ripresa trasformativa all’insegna della resilienza e della sostenibilità”, al quale sono intervenuti il Presidente del Parlamento Europeo David Maria Sassoli, gli amministratori delegati e i presidenti di alcune delle principali imprese italiane (Ferrero, UniCredit, Tim, Coop ed Enel) ed esponenti delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, delle istituzioni e del terzo settore.
Nel corso dell’evento sono stati anche presentati i risultati dell’analisi condotta dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile del “Decreto Rilancio” alla luce dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e dei cinque orientamenti delle politiche per la resilienza trasformativa (prevenzione, protezione, preparazione, promozione e trasformazione)[1] in risposta allo shock dovuto al Coronavirus. “Il Decreto Rilancio è un provvedimento di grande rilievo, in termini sia di contenuti sia di risorse impegnate – sottolinea Enrico Giovannini portavoce dell’ASviS, che con 270 aderenti è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia. Le misure del Decreto sono principalmente orientate agli Obiettivi 8 (Condizione economica e occupazionale), 9 (Innovazione, imprese e infrastrutture) e 16 (Pace, giustizia e istituzioni solide). La stragrande maggioranza del provvedimento (oltre 210 azioni) è classificabile nelle politiche di protezione, 81 azioni vanno nella direzione della promozione, 49 della preparazione, 21 della prevenzione e solo 20 della trasformazione.
Guarda la registrazione dell’evento sul sito di Asvis cliccando qui