La crisi del Covid 19, tra pandemia e recessione, ci ha messi di fronte alle fragilità d’una società quanto mai complessa, nelle sue interconnessioni, con la forza del progresso economico e scientifico e le debolezze dei divari geografici e sociali, di generazione e di genere. E ci impone di tessere nuove e migliori trame delle relazioni tra le persone, gli Stati, le comunità, le imprese. Nella fatica della malattia e nel dolore della morte, che colpisce soprattutto gli anziani e dunque ferisce anche la memoria e l’eredità delle conoscenze e degli affetti, in questi mesi di paura, solitudine e impoverimento, sappiamo che il mondo che conosciamo si è rotto ma, nonostante tutto, bisogna andare verso la fine del nostro “viaggio al termine della notte”.
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