Al centro della Valle di San Clemente, nel cuore della campagna marchigiana, a metà strada tra Jesi e Fabriano, sorge l’Abbazia di Sant’Urbano. Abbazia benedettina del secolo XI, che a fine ‘800 diventa casa colonica. A quei tempi il mezzadro è il nonno di Enrico Loccioni, oggi imprenditore alla guida dell’omonima azienda – specializzata in sistemi automatici di misura e controllo finalizzati al miglioramento della qualità di prodotti, processi ed edifici, installati in oltre 40 paesi del mondo – con sedi di rappresentanza in America, Germania e Asia.
La casa bianca dove è cresciuto Enrico Loccioni si vede ancora, dall’Abbazia. Da lì Loccioni e sua moglie Graziella Rebichini iniziano la loro avventura imprenditoriale, nel 1968, occupandosi di impiantistica elettrica industriale. Decisivo l’incontro con Vittorio Merloni, l’imprenditore “olivettiano” che «portava le fabbriche vicino alle persone». Merloni si rivolge alle competenze del suo territorio per dar corpo a un’intuizione: controllare la qualità del prodotto prima di venderlo. Il prodotto è la lavatrice Margherita, pubblicizzata in tv da Raffaella Carrà. Merloni chiama Loccioni, che accetta la sfida. «La lavatrice Margherita era un prodotto molto innovativo – ricorda Loccioni – e aveva una difettosità del 15%. Grazie ai sistemi di controllo da noi introdotti nel processo di produzione, la quota di esemplari che tornavano indietro scese al 4%».