«L’attività delle aziende non va misurata solo per il profitto, ma anche per le implicazioni. La parola magica è impatto: quello che va determinato a livello ambientale e sociale». Riccardo Giovannini, responsabile dell’attività di consulenza sui temi della sostenibilità di EY, Consigliere di Anima, introduce così i risultati di uno studio presentato nei giorni scorsi sulla “Valutazione sugli effetti e potenziali impatti della realizzazione e gestione della rete in fibra ottica”.
Si tratta di uno studio che parte dall’esperienza di Open Fiber considerata come emblematica per valutare gli impatti di un’operazione di sistema che poggia sull’infrastrutturazione a banda ultralarga del Paese e nella fattispecie in fibra ottica. «Quello di soffermarsi sul tema degli impatti a livello ambientale e sociale degli investimenti non è un esercizio teorico, tutt’altro. Basti pensare a quanto previsto da Bruxelles a proposito dei Pnrr». Il riferimento di Giovannini è al fatto che la Commissione Ue ha chiarito che le misure previste dai Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) dovranno rispettare il principio di “non arrecare danni significativi” (Dshn: do no significant harm) agli obiettivi ambientali.
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