Prende piede una nuova figura, studiata per non far scappare i migliori talenti: “Il suo compito è curare i lavoratori, interpretarne i bisogni, fare in modo che ognuno di loro sia soddisfatto del posto dove lavora”
ROMA – Gente brava a lavorare con programmi informatici, data base e quant’altro gira intorno alle nuove tecnologie, se ne trova poca. Trovarla è già un successo per le imprese, ma trattenerla è un passo ancora più difficile, fino a diventare complicato se si tratta di Millennials, che a differenza dei padri se sono qualificati, non si accontentano solo di una buona retribuzione e prendono la fuga verso lidi più attraenti, tanto sanno che il posto garantito a vita non ce l’hanno più.
E’ nata così una nuova figura professionale, che in Italia sta facendo i primi passi e negli Usa ha già un nome, Chief happiness officer, che tradotto letteralmente altro non è che manager della felicità.
Clicca qui per leggere l’articolo