L’Italia è ancora ancora ben lontana dalla parità tra uomini e donne sul lavoro. Il tasso di occupazione femminile è fermo al 49.5%, tra i più bassi d’Europa ormai da decenni. La crisi economica, la peggiore dal dopoguerra, causata dal Covid19 rischia di aggravare il dato e ci pone di fronte a un bivio: da un lato l’opportunità di cambiare rotta, di modificare le radici profonde degli attuali divari di genere sul lavoro, dall’altro il rischio di arretrare, lasciando che nuovi equilibri, anche peggiori degli attuali, si autodeterminino all’interno di uno scenario sostanzialmente immutato.
Siamo convinte che la strada da percorrere sia la prima. Come ben ricordato da Maurizio Ferrera e Barbara Stefanelli su queste pagine, il lavoro delle donne è “la prima garanzia di libertà individuale e di sviluppo sociale”, è risorsa essenziale per la crescita e lo sviluppo economico, è un enorme potenziale che fatica ad emergere, ma che merita e necessita di essere finalmente al centro dell’agenda decisionale.
Con questa convinzione abbiamo lavorato come sotto-gruppo specializzato sul tema del lavoro all’interno della task force “Donne per un nuovo Rinascimento” voluta dalla Ministra Elena Bonetti, che ha finalizzato il suo primo documento (http://www.pariopportunita.gov.it/). Lavoro, ricerca (STEM e formazione delle competenze) e comunicazione finalizzata ad un cambio di paradigma sono i tre gruppi di attività, funzionali ad un obiettivo ambizioso: disegnare dalle fondamenta una visione nuova, una “rinascita” in grado di rimuovere i pregiudizi e gli ostacoli più profondi, al fine di promuovere il lavoro delle donne a beneficio di tutto il paese.