Secondo l’ultimo studio di Mediobanca sui compensi dei consigli di amministrazione, il consigliere delegato di una grande impresa italiana quotata in Borsa percepisce uno stipendio pari a circa 38 volte quello medio dei suoi dipendenti. Un dato che si riduce a 18,5 volte se si prendono in considerazione tutte le imprese di Piazza Affari, ma che resta troppo alto rispetto a quanto l’imprenditore illuminato Adriano Olivetti indicava come un giusto rapporto: 10 volte il salario minimo.
I numeri, però, sarebbero ancora più alti se non ci fossero le donne ad abbassare la media (purtroppo sono poche le donne che rivestono cariche di vertice nelle aziende di Piazza Affari, solo il 10% ciascuno dei presidenti e degli amministratori delegati e il 18% dei presidenti di collegio sindacale). Così, se un presidente uomo ha un compenso medio di 524,8 mila euro, una presidente donna scende a 267,2 mila euro. Un amministratore delegato uomo supera il milione di euro, se donna supera di poco i 400 mila euro. Le donne dei consigli di amministrazione guadagnano più degli uomini solo nelle fasce più basse, quelle che restano sotto i 50 mila euro. Ma oltre il tetto dei 200 mila troviamo solo il 4,8% delle donne rispetto al 24,3% degli uomini. Una quasi parità dei compensi si ha solamente nei collegi sindacali.
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