Il sogno di una casa da realizzare attraverso un mutuo, la nuova macchina o cameretta per i figli da acquistare con un prestito oppure quel gruzzoletto da far crescere “per quando si andrà in pensione”.
Le scrivanie, le sedie, i salottini di una banca potrebbero raccontare la storia e i desideri di alcune generazioni di uomini e di donne. O quelli delle migliaia di dipendenti che in quelle stanze hanno trascorso gran parte delle loro giornate lavorative.
Dopo anni, però, le esigenze lavorative cambiano: agli uffici personali si sostituiscono gli open space, ai tavoli di lavoro si preferiscono le soluzioni “multifunzione”. Così quei mobili non servono più e vengono destinati alla discarica. Bnl, brand del gruppo Bnp Paribas, ha scelto diversamente.
Nuova vita
Ha voluto dare “nuova vita” a quasi 10 mila pezzi d’arredamento provenienti dalle otto sedi della Banca Nazionale del Lavoro (Bnl) di Roma. Per dare un’idea del volume occupato si può pensare a quattro campi da calcio affiancati. Un’enorme mole di oggetti che avrebbero dovuto essere gettati dopo l’accorpamento dei dipartimenti nell’edificio che ospita la nuova direzione generale di viale Altiero Spinelli nella Capitale e invece saranno utilizzati da circa un centinaio tra scuole, onlus, imprese sociali ed enti no profit. «Sarebbe stato più facile dismettere tutti gli arredi che, oggi, stoccati occupano 20 mila metri quadri nei magazzini – racconta Claudia Schininà, Corporate Social Responsability Officer -e invece l’azienda ha preferito attivarsi per dare vita ad un’economia circolare: i mobili di pregio, sono stati reinseriti nella nuova sede, gli altri di design, moderni o vintage sono stati donati».