Dopo Assisi prende corpo la ricetta di sviluppo del Pontefice: “No a sistemi basati sulla ricerca immediata dei profitti, è ora di cambiare stili di vita e modelli di produzione e consumo”
Ha più volte detto che questa economia, volta solo al profitto, “uccide”. Si è speso pubblicamente per una finanza responsabile, senza titoli spazzatura in circolazione o fondi taroccati che servono solo per maxi speculazioni capaci di creare danni a interi sistemi economici. Ha chiesto di abolire le diseguaglianze fra Nord e Sud del mondo in favore di un nuovo ordine etico che sappia valorizzare gli imprenditori capaci di generare senso oltre che utili. Ha sottolineato la necessità di cambiare gli stili di vita e i modelli di produzione e consumo, sia per cambiare le strutture che reggono la società attuale che per tutelare l’ambiente.
Sono i punti principali della “teoria economica” di Papa Francesco. Punti toccati nel corso del suo pontificato e al centro dell’evento internazionale in diretta streaming da Assisi svoltosi nei giorni scorsi, “The Economy of Francesco”. Una “manifestazione” cui hanno partecipato oltre duemila imprenditori e studenti di economia under 35 di tutti i continenti per discutere di un nuovo paradigma di economia circolare che metta al centro la persona, sia favorevole alle nuove generazioni e rispetti l’ecosistema.