Cresce la responsabilità sociale di impresa insieme con i laboratori di cittadinanza attiva e le iniziative che coinvolgono gli studi professionali e il variegato mondo delle cooperative. L’Italia «resiliente» sembra pronta ad attivare una rete di mutuo soccorso a fronte di un welfare pubblico che non riesce più a sostenere molti costi. E siamo gli unici con gli Stati Uniti ad aver avviato una terza via tra il profit e il no profit.
Il nostro Paese, è doveroso sottolinearlo, al momento è persino una best practice . Con gli Stati Uniti si è dotato di una nuova forma giuridica d’impresa: le società-benefit, che inaugurano una terza via tra il profit e il no profit e che man mano cominciano a prendere piede. D’altronde anche l’Europa sta stimolando la responsabilità sociale di impresa. Una direttiva comunitaria obbliga da quest’anno a
rendicontare, per tutte le imprese oltre i 500 dipendenti, ogni iniziativa che abbia una positiva ricaduta sociale per il territorio, redigendo un bilancio ad hoc in un’ottica di trasparenza.
I consumatori sono diventati estremamente più esigenti. E anche la rivoluzione della sharing economy, con i loro pionieri Uber e Airbnb, testimonia un approccio più condiviso negli acquisti.