Appello dell’Asvis per integrare il Libro Bianco con una strategia efficace che promuova la crescita sostenibile e l’inclusione sociale.
Compiere 60 anni e non dimostrarli. Chiunque ci metterebbe la firma. A compierli è l’Europa unita ma non dimostrarli, in questo caso, non parrebbe segno né di buona salute, né tantomeno di acquisita maturità. Lo si può dedurre dai poco rosei scenari che emergono dal Libro bianco sul futuro dell’Unione presentato il 1° marzo dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. ” Un libro un po’ troppo bianco che anziché far immaginare un possibile futuro, sembra piuttosto presagire il rischio di una dissoluzione dell’Europa”, dice l’economista Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro ed ex presidente dell’Istat, oggi strenuo portavoce dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile.
Ed è proprio in questa veste che sta promuovendo, insieme ad altre organizzazione internazionali, un’appassionata lettera aperta ai capi di Stato di governo per rilanciare (a pochi giorni dalla celebrazione, il 25 marzo, dei 60 anni dai trattati di Roma) il cruciale ruolo politico e strategico dell’unione europea, tema del convegno del 23 marzo alla Camera dei deputati Europe Ambition 2030. L’occasione per rilanciare “la centralità degli obiettivi Onu contenuti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che ha in sé il potere di unire attorno a un grande obiettivo un’Europa sempre più frammentata, cambiando la mentalità della popolazione e ricostruendo la fiducia nel progetto della casa comune europea”.