In questa intervista, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili esamina le premesse economiche e sociali per una politica che richiede valori e misure diverse e racconta come sta lavorando per il futuro.
Negli anni ’90 Enrico Giovannini era responsabile della contabilità nazionale dell’Istat. Da lui dipendeva il calcolo del Prodotto interno lordo, il magico Pil al quale si guardava come unico parametro di valutazione della performance del Paese. Quando però si è trasferito a Parigi, come chief statistician dell’Ocse, ha potuto dar corso a un’idea che coltivava da tempo: stimolare la nascita di una più ampia batteria di indicatori del benessere collettivo, anche perché questi dati erano indispensabili per poter passare da un concetto di mera crescita economica a un concetto di sviluppo sostenibile, che richiede misurazioni più complesse. Nel 2004, a Palermo, ha organizzato il primo Forum mondiale dell’Ocse Statistics, knowledge and policy che ha dato l’impulso fondamentale agli studi sul tema “beyond Gdp”, oltre il Pil, proseguiti grazie ai Forum dell’Ocse ogni due o tre anni, con i lavori della Commissione Stiglitz voluta dal presidente francese Nicolas Sarkozy, alla quale anche Giovannini ha partecipato, e con le tante iniziative dell’Ocse, della Commissione europea e dell’Onu.