In un mondo già cambiato bisogna cambiare governance e approcci di valutazione. Nel mirino le spese di struttura, dalle risorse umane alla tecnologia: ma non sono queste a minare l’efficacia di un progetto
La relazione tra ente filantropico ed ente del Terzo settore è, per sua natura, intrinsecamente iniqua. Da un lato c’è un ente che dispone di risorse – finanziarie innanzitutto, ma anche relazionali, sociali, intellettuali – e, dall’altro lato, un ente che ha bisogno di quelle risorse per unirle alle proprie competenze, capacità, dedizione, spirito di servizio, professionalità e perseguire il bene comune. Le modalità di interazione e in particolare le modalità di finanziamento e rendicontazione degli enti filantropici in questa relazione hanno un impatto abnorme sulle capacità, creatività e resilienza delle organizzazioni del Terzo settore. Regolarmente nei decenni scorsi abbiamo sentito e percepito che il mondo stesse cambiando sempre più velocemente e che le nostre competenze e attitudini dovessero stare al passo. Ma in questo 2020 non ha più senso dire che il mondo stia cambiando: il mondo è cambiato. La velocità, la scala e la complessità dei cambiamenti in atto mettono profondamente in discussione tutti i modelli lineari top down di relazione tra parti della società, con effetti profondi anche sul settore della filantropia e dei finanziamenti.