l desiderio più grande dei giovani? Lasciarsi alle spalle una crisi economica che li ha schiacciati in difesa e ne ha bloccato i progetti di vita, per essere messi finalmente nelle condizioni di diventare parte attiva di un processo di cambiamento e di sviluppo del Paese che guardi con ottimismo al futuro.
L’aspirazione di “rivolgere” in positivo i cambiamenti, che emerge in maniera netta dal «Rapporto giovani» 2018, l’indagine promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica, riguarda anche l’immigrazione. «Esiste una preoccupazione per la possibile concorrenza sul lavoro soprattutto per chi ha titolo di studio basso – spiega Alessandro Rosina, ordinario di demografia e statistica sociale e tra i curatori del Rapporto Giovani – ma prevale la consapevolezza che nel complesso l’immigrazione, se ben governata, aiuta in prospettiva il paese a crescere. Quando si chiede in modo esplicito di esprimersi verso la componente regolare, solo circa uno su tre mantiene una posizione negativa».
Restringendo l’obiettivo proprio sui migranti regolari, il 58% dei giovani intervistati dal Toniolo (il campione è di 9mila persone tra i 18 e i 34 anni) ritiene che gli stranieri contribuiscano a migliorare la vita culturale dell’Italia e circa la metà (48,8%) è convinto che aiutino a rendere il nostro paese un posto migliore dove vivere.