Sbarca anche in Italia la prima «social label», un’etichetta da apporre sui prodotti alimentari negli scaffali dei supermercati in grado di attestarne, oltre la qualità, anche l’eticità e la responsabilità sociale d’impresa. Si chiama “Etichètto” ed è un bollino al servizio dei consumatori: oltre a far sapere cosa si acquista, informa l’acquirente su tutta la filiera produttiva. Perché il cibo è anche sapere, umanità e territorio. «Non è una certificazione, ma un bollino che vogliamo mettere in evidenza per il cliente» afferma Eleonora Graffione presidente di Coralis – Piccola distribuzione organizzata, il consorzio di imprenditori italiani che operano nel settore distributivo attraverso negozi al dettaglio, strutture cash & carry e ingrosso, e che ha ideato il «timbro» attestante la qualità e l’eticità di un cibo.
«L’obiettivo è una spesa più consapevole. Perché venga compresa la filosofia alla base delle nostre scelte, accompagneremo i clienti con iniziative ad hoc e degustazioni all’interno dei supermercati», aggiunge Graffione.
Al contrario del «private label», il progetto nasce in nome di una collaborazione con i produttori e vuole essere un programma etico, uno strumento che renda trasparenti e affidabili (clear label) i prodotti alimentari, mettendo queste prerogative al servizio dei consumatori (social label). Nella piccola distribuzione organizzata ciò che conta davvero è il rapporto tra imprese e territori, tra produttore e qualità, tra negoziante e cliente. «Per questo vogliamo dare valore all’indipendenza del lavoro dei nostri imprenditori e alla ricchezza del territorio dove operano», spiega Graffione.