Fra i documenti presentati al World Economic Forum di Davos, qualche settimana fa, il Gender Gap Report 2017 delinea un quadro di cui certo non possiamo rallegrarci.
L’indice che misura lo scarto tra uomini e donne pone infatti l’Italia all’82° posto su 144 Paesi, a distanze siderali non solo dagli Stati scandinavi, notoriamente al vertice delle graduatorie relative alle pari opportunità, ma anche da realtà quali la Germania (11° posto) e la Francia (12° posto).
Il tema sfugge al confronto politico di questa campagna elettorale, tanto che nel dibattito mediatico la questione femminile, e in particolare il difficile rapporto tra le donne e il lavoro, sembra essere diventato una sorta di tabù.
Sui media l’attenzione alle dinamiche di genere appare ormai circoscritta alla sola sfera delle molestie e della violenza, con la consueta morbosa curiosità alle vicende della cronaca nera, cui si accompagna l’ossessivo riferimento al settore dello spettacolo.