Il rapporto fotografa il pessimismo degli enti e delle imprese del settore: il 70% stima un calo annuale del 40%. Tra il 2010 e il 2019 diminuiscono i fruitori di cinema, teatri, lettura, mentre crescono le istituzioni che custodiscono i capolavori d’arte. Franceschini: risorgeremo dopo la pandemia, 9 miliardi per superare la crisi
La pandemia ha provocato “perdite rilevantissime” per il settore della cultura: oltre il 70% degli enti culturali ha stimato per quest’anno un calo superiore al 40%, e il 13% preventiva un vero e proprio crollo, pari al 60%. È uno dei dati che emerge dal Rapporto annuale di Federculture, che ha come sottotitolo “dal tempo della cura a quello del rilancio”. Lo studio, illustrato alla presenza del ministro Dario Franceschini, analizza i risultati del questionario dato dall’organizzazione, che riunisce le imprese culturali, ai propri associati. E il quadro, per quanto forse prevedibile, è comunque allarmante: riguardo alle aspettative sull’uscita dalla crisi, solo il 22% immagina un ritorno alla normalità, mentre il 50% prospetta una riduzione e ridefinizione delle proprie attività, e ben il 73% teme una riduzione di fondi. Per fronteggiare la nuova situazione, quasi tutte le imprese hanno implementato i propri servizi a distanza. Nell’ambito museale, la produzione di visite virtuali, di dirette live o di programmi ad hoc, accessibili on demand, è andata ovunque ben oltre il 50% delle complessive proposte culturali fruibili in digitale.
Per guardare evento clicca qui