Il consiglio d’Europa a Milano: puntare su servizi e cultura.
L’Europa è lontana. Questione di numeri, ma sopratutto di cultura. Sul fronte del lavoro femminile l’Italia sconta un ritardo strutturale. Il tasso di occupazione è fermo al 48,1% a fronte di una media europea del 61,4%. E non va meglio quando si parla di stipendi, conciliazione e nuova imprenditoria.
A fotografare lo stato dell’arte, suggerendo strategie per superare questo divario, ci ha pensato la Commissione ” Equality and Non Discrimination” del Consiglio d’Europa che si è riunita ieri nella sede della regione Lombardia. Il seminario “Women’s Empowerment in the Economy” è stato l’occasione per analizzare il fenomeno e individuare nuove soluzioni.
Il punto di partenza è che una maggiore occupazione femminile avrebbe effetti positivi nel Pil. “Il tema del contributo delle donne allo sviluppo, anche economico, di ciascun Paese è centrale e prioritario e il nostro obiettivo è quello di offrire agli Stati membri del Consiglio d’Europa, italia compresa, una seria di indicazioni e di buone pratiche da seguire alla fine di poter raggiungere una vera gender equality, determinante sia per la democrazia sia per la crescita economica” ha spiegato la Presidente della Commistione Elena Centemero aprendo i lavori del seminario.