Sarà l’effetto degli appelli di Greta Tumberg e del Green Deal annunciato dalla commissione europea, ma nel valutare la sostenibilità di un’impresa si guarda molto alla tutela dell’ambiente o alla governance aziendale e decisamente meno alla dimensione “sociale”.
Uno studio di Deutche Bank Wealth Management definisce la “S” dei criteri Esg (Environmental, Social, Governance) il “brutto anatroccolo” dell’universo investibile e rivela come gli strumenti per misurare l’impatto ambientale siano di gran lunga in numero maggiore rispetto a quelli disponibili per la dimensione sociale, ad esempio solo il 14% dei rating puramente sociali elaborati dall’organizzazione indipendente Global Reporting Initiative (Gri) è indirizzato al pubblico di investitori, contro il 97% di quelli ambientali l’80% dei rating di governance.