Un racconto diverso dell’Italia che parte dall’impresa, del suo ruolo come realtà che genera ricchezza e occupazione ma che contribuisce anche alla crescita etica e culturale del territorio. C’è un numero che Vincenzo Boccia sottolinea spesso: quei 550 miliardi di export, di cui 450 arrivano dal manifatturiero.
“Ci concentriamo sulle criticità e non sulle potenzialità”, è l’osservazione del presidente di Confindustria. Un atteggiamento che va cambiato: “Occorre costruire un racconto diverso, di un’industria che fa i prodotti migliori del mondo e riesce ad essere competitiva sui mercati, secondo in Europa nonostante gli handicap che deve affrontare”. Ma occorre anche “costruire una cultura della complessità e una politica economica che abbia dietro di sé un’idea di società”.