Una banca dati delle virtù ambientali delle aziende europee è utile ad orientare le decisioni di investimento dei capitali (grafici)
La tutela dell’ambiente in cui viviamo è un obiettivo che trova ormai concordi istituzioni, imprese e cittadini, ma sulle strategie per centrarlo si procede ancora in ordine sparso (e a volte anche contraddittorio). Ne è un perfetto esempio la Germania, il Paese che a livello europeo ha puntato per primo e con più risorse sulla transizione ecologica. La strategia denominata “Energiewende” per il passaggio dai combustibili fossili alle fonti pulite è stata lanciata già nel lontano nel 2000 e ricapitalizzata due volte, nel 2012 all’indomani dell’incidente di Fukushima e nel 2019, ma le decisioni del governo di Angela Merkel in più di un’occasione sono apparse ondivaghe, come per esempio quando ha deciso di rinviare al 2038 la chiusura di tutte le centrali a carbone (ancora l’anno scorso ne è stata inaugurata una da 1,1 TW nel bacino della Ruhr). Senza ovviamente dimenticare l’indulgenza nei confronti di Volkswagen per lo scandalo dieselgate.