Tra le definizioni proposte negli ultimi anni per identificare l’insieme delle organizzazioni private che operano senza scopo di lucro con finalità di bene comune, quella di economia sociale è la più inclusiva ma, paradossalmente, la meno utilizzata. Rispetto alla dicitura “non profit” non paga il dazio di una negazione che potrebbe apparire limitativa.
Rispetto all’espressione “Terzo settore” non contiene alcuna valutazione implicita di rilevanza. E molti altri vantaggi si potrebbero aggiungere al concetto di economia sociale, senonché, proprio per la sua inclusività, che può leggersi anche come genericità, si preferisce solitamente un inquadramento più mirato.
Esemplare, nel nostro Paese, la parabola dell’acronimo Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale), identificato solo da una caratteristica fiscale e ora destinato a completa revisione.