E’ in corso l’indagine di Secondo Welfare voluta da Bracco e Sodalitas sulle «corporate foundation». Negli ultimi dieci anni sono cresciute del 10 per cento: nel 2015 in 131 hanno stanziato 200 milioni di euro. Investono molto nel sostegno alla ricerca, al lavoro e nella formazione dei giovani. Più in Italia che all’estero.
Nella galassia del Terzo settore c’è un «sistema solare» poco conosciuto, a fratti dimenticato. È la dimensione delle Fondazioni d’impresa, quelle realtà che operano nel sociale ma che sono legate a doppio nodo a un’azienda. I casi più eclatanti riguardano cognomi che hanno fatto la storia dell’industria italiana: Fondazione Olivetti e Fondazione Agnelli solo per citare due giganti. Ma non ci sono solo i vip ed è questo il punto. Pochi di noi saprebbero elencare almeno dieci realtà analoghe. Troppo spesso infatti le Fondazioni d’impresa rimangono in ombra. Ad oggi non esiste un registro per la categoria e l’unica indagine mai svolta sull’attività di questi enti risale al 2009.
Per superare questo gap e scoprire come sono cambiate in 10 anni le «corporate foundation», Fondazione Bracco e Fondazione Sodalitas hanno lanciato una survey affidata al Laboratorio Percorsi di secondo welfare. I dati arriveranno a fine anno ma le prime informazioni danno già un’idea dell’entità del fenomeno.