Il testo impone, dal 2017, la comunicazione delle informazioni non finanziarie per tutte le imprese con più di 500 dipendenti e per quelle di interesse pubblico. La posizione dell’Italia: c’è ancora molto da fare, ma rispetto ad altri Paesi Ue le aziende italiane hanno fatto progressi.
ROMA – È in fase di recepimento la Direttiva comunitaria 95/2014, approvata nel corso del semestre italiano della presidenza Ue, che impone, a partire dal primo gennaio 2017, la comunicazione delle informazioni non finanziarie per tutte le imprese con più di 500 dipendenti e per quelle aziende che il legislatore nazionale riterrà di interesse pubblico.
Si apre quindi un dibattito, aperto ufficialmente lo scorso 21 luglio nel corso di un incontro svolto alla Sala del Refettorio e promosso dal Gruppo parlamentare del PD in collaborazione con l’Osservatorio Socialis, su una norma che, una volta approvata, potrà incidere profondamente sulla trasparenza delle imprese e sul loro modo di essere e stare nel mercato e nei territori.
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